La guerra è una merda

23 novembre 2003 Politica e movimenti
La guerra è una merda

La guerra è una merda. Punto. E lo è ancor di più da quando (meraviglie della scienza e della tecnica!) a farne le spese sono soprattutto i civili. L’unica guerra che si può fare è, casomai, la guerra alla guerra e m’importa un fico se per questo mi si darà del nostalgico settantasettino un po’ hippy. La guerra preventiva, poi, ultima novità - invero medievale, o quanto meno pre-medicea - della nostra postmodernità è una cacca al quadrato, una Cacca Globale e universalmente maleodorante - vogliate perdonarmi il furore scatologico ed escrementizio, ma a me pare d’andar per litote anche così - e chi appoggia oggi quella all’Irak, dovrà domani appoggiarle tutte, poiché, potete giurarci, ci sarà sempre qualcosa da prevenire da qualche parte nel mondo, almeno fino a quando il mondo non sarà tutto dello stesso Padrone. Meglio poi se, nel mentre che si previene, si può far bottino di beni di prima necessità, come il petrolio, ad esempio, la cui produzione sta per raggiungere, come si dice in gergo, il ’picco’. Lo sterco in cui affonderà la nostra coscienza non impiccerà poi più di tanto la marcia trionfale delle nostre station wagon, ringalluzzite da pieni di gasolina irakena a prezzo stracciato. Smascherare quello che c’è veramente dietro la pulsione coatta a combattere di gente come Bush e Rumsfeld sarà anche una caduta di stile, come sostiene Ferrara, ma, che volete farci, io sono uno all’antica, come la mia Vecchia Europa, e questa novità della prevenzione del nonsisabenecosa-terrorista a colpi di annessioni manu militari e di calci al sedere della legalità internazionale proprio non riesco a mandarla giù. Meno che mai il Presidente postmodernissimo degli Stati Unici d’America, che pretende di trattare le Nazioni Unite come il Lupo trattò l’Agnello dell’apologo. E, non pago, stila- come brava massaia del Wisconsin - la lista delle guerre prossime venture: Iran, Siria, Corea… Un orizzonte delirante, all’interno del quale l’interesse dello Stato (dell’Impero) diviene principio, non solo politico, ma morale. L’etica mostruosa e stercoraria della Guerra Globale e Permanente. Della Cacca Cosmico-Totale. Della merda uber alles. Con, a suo ronzante Cappellano Militare, Don Baget Bozzo, che potrà finalmente ficcarci nelle zucche il concetto che il Vangelo non è il libro dell’amore per il prossimo, ma quello delle Crociate: passate, presenti e auspicabilmente future.
Che certi Governanti nostri riescano a sguazzare in tanto escrementizio mare senza turarsi nemmeno il naso, ma a perfetto, farisaico agio, con bracciata e stile da campioni esperti, nuotando verso la guerra e innalzando peana alla pace, è stupefacente: il segno inconfondibile di una Nuova Razza Superiore, nata dall’Archetipo della Piazzistità... Di unti ed addirittura bisunti del Signore…

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