Lello Voce porta lo Slam in Italia di Maria Cristina Righi

23 febbraio 2004 12. Poetry Slam
<i>Lello Voce porta lo Slam in Italia</i> di Maria Cristina Righi

Lello Voce è il nostro Pilote Le Hot, cioè il Master of Ceremony di tutti (o quasi) gli slam italiani, a partire dai primi alla Casa delle Letterature di Roma fino al famosissimo inserito in una specie di poetry rave (un giorno e una notte di poesia) alla fine dello scorso anno al Teatro India, sempre nella capitale. Il 10 maggio è stato l’"emcee" del primo slam europeo a Torino, al quale hanno partecipato i migliori slammer europei, compresa la grande Tracy Splinter, una sudafricana di colore che vive in Germania e che ha stravinto nelle ultime competizioni. "Semplificando, il Poetry Slam è una gara di poesia, ma in realtà è molto di più ed è proprio in questo di più che sta la ragione del suo dilagante successo - spiega Lello Voce -. Lo slam è un modo nuovo e assolutamente coinvolgente di proporre la poesia ai giovani. Una maniera inedita e rivoluzionaria di ristrutturare i rapporti tra il poeta e il pubblico della poesia". Lo Slam secondo Voce "è sport e insieme arte della performance. Il Poetry Slam è un invito pressante al pubblico a farsi esso stesso critica viva e dinamica, a giudicare, a scegliere. La poesia e la sua lettura in pubblico, in Italia, è sempre stata troppo ben educata. Con gli Slam si possono avere tre ore di poesia viva con un pubblico che, invece di subire la lettura, assume un ruolo attivo, partecipa, litiga e prende posizione. E il mio ruolo è proprio quello di incitare e di istigare, finché la serata si anima". Insomma, per il maestro di cerimonie è una grande allegoria di una società viva e attiva. "E in più il suo carattere informale fa crollare le barriere tra la poesia e il pubblico portando le composizioni nei locali, nei bar, tra la gente. Lo slam dimostra, con la sua stessa esistenza e il suo diffondersi, l’indispensabilità della poesia nella società contemporanea. Come ha detto nell’esordio di un suo quasi-manifesto Marc Smith, il poeta americano che nel 1987 a Chicago ha inventato il Poetry Slam: la poesia non è fatta per glorificare il poeta, essa esiste per celebrare la comunità".

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