Onore al merito. Sarà stato Dario Argento, o invece Roberta Torri a inventarsela questa classifica finale di Sanremo? Una classifica che non c’entra niente col voto cosiddetto popolare e quindi con quello che è realmente entrato nelle cocuzze della gente. Ma sia onore al merito di una coraggiosissima pezza a colore, di un golpe democratico che spodesta l’integralismo mass-mediale. E sia onore al merito della musica-teatro Avion Travel, onore al merito di un titolo così falsamente rassicurante, Sentimento, a un pezzo che pure essendo assai peggio di quello di due anni fa era comunque assai meglio di praticamente tutto il resto e onore a Caterina Caselli, che dimostra una volta di più come lo scheo possa andare d’accordo anche con la ricerca, perché va bene il popolo bue ( che è poi buoizzato a forza e sforza), ma le nicchie esistono, sono indispensabili alla stessa produzione buoizzata, perché altrimenti è la barbarie, che fa male, tanto alla coscienza, quanto al budget.
Per il resto che sia concesso a noi tutti di dimenticare, come ogni anno, tutto il gran circo del Festivàl, che ci sia data la possibilità di disintossicarci in pace, ne abbiamo fino in gola, chi non ci crede guardi i dati Auditel.
Come faremmo, altrimenti, a subirne l’anno prossimo una dose (potete giurarci) ancor più massiccia? Uccidere il pubblico non fa bene agli indici d’ascolto.
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