Mi infastidisce che dei colleghi giornalisti siano presi di peso e buttati fuori da un qualsiasi paese per ordine di un qualsiasi governo, o governante, solo perché stanno facendo il loro lavoro. Il fastidio non mi diminuisce certo se i giornalisti in questione sono cacciati da un paese ‘comunista’ come Cuba. Decisioni del genere sono stupide, violente, intollerabili. Meglio farebbe Castro, che pur deve fare i conti con l’ostilità di un gigante che ancora occupa porzioni dell’isola, usandole magari, come a Guantanamo, per raffinati esperimenti di violazione di tutti diritti dell’uomo, a far parlare le opposizioni, così che chi vuole democrazia possa essere ascoltato e chi invece mira al ripristino dei privilegi feudali dell’epoca di Batista non abbia più occasione di ricevere l’attenzione che non merita. Mi infastidisce altrettanto, però, che certa stampa dia solo certe notizie e non altre. Per fortuna c’è la Rete, ed è in Rete su ‘Pfall’, il blog di F. Grassi, che trovo notizia della singolare storia di Luis Posada Carriles, terrorista internazionale, autore di una strage che nel 1976 fece precipitare un volo venezuelano, facendo decine di morti. Non solo, ma il bravuomo, tra le altre, ha anche messo una bomba (schiettamente anticomunista) all’Avana, uccidendo un italiano. Costui, da tempo sul libro paga CIA e Contras, vicinissimo agli esuli di Miami, ora, inseguito da un mandato d’arresto venezuelano, chiede asilo politico agli USA, che, in tempi di guerra al terrorismo, sono piuttosto imbarazzati. Intanto, però, Posada prende il sole in Florida, protetto dagli anticastristi e la polizia americana proprio non riesce a trovarlo. Come notizia non è male neanche questa…
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