Non è che i rapporti della Sinistra (quella con la Esse maiuscola) con l’arte e la cultura siano poi stati mai così fruttuosi, idilliaci, rassicuranti. A credere a queste cose è solo Berlusconi. La Sinistra, invece, ha una sorta di coazione a ripetere le medesime corbellerie. Ve lo ricordate il prode Togliatti e gli ‘scarabocchi’ degli astrattisti? E il feeling tra Verdiglione e la Sinistra chic? La difesa di Metello, o lo tsunami di vieti luoghi comuni, conditi di nostalgia glotto-imperialistica che ha visto la Sinistra in prima linea, appena ieri, a difendere la Purezza della Lingua Italiana (brrr!) , tanto da meritarsi i lazzi persino dall’Accademia della Crusca? Insomma: c’è Sinistra e sinistra. Quella di Casadei, per dire, e quella di Sanguineti. Ma poi c’è un limite a tutto e questa faccenda che segnala Riccardo Orioles, sulla sua Catena di San Libero, va oltre. Pare che il filosofo e uomo di spettacolo Sgalambro, alter ego dell’uomo di spettacolo e filosofo Battiato, punta di diamante della coraggiosa pattuglia di intellettuali siciliani che ha sostenuto la candidatura di Bianco a Catania, abbia sciorinato alla stampa, appena tre mesi fa, in piena campagna elettorale, la seguente serie di spropositi :« Che palle, questa mafia! La mafia dà lavoro. La mafia è l’unica economia reale di quest’isola. Ci sono fenomeni della storia, ricchezze che non si possono fare con le mani pulite. A Catania i famosi Cavalieri (…) erano l’unica economia possibile e portavano benessere, nonostante quel che diceva quel piagnone di Claudio Fava». Che belli che erano i tempi degli scarabocchi togliattiani, delle corbellerie di Veltroni sull’italiano. Altro che Casadei, qua siamo a Riina.
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