E adesso voglio proprio vedere se a qualcuno verrà in mente di darmi dell’esagerato, se dico che siamo al delirio: sarà mica un paese normale quello in cui un membro del Parlamento (o, se volete, un Eletto del Popolo), a pochi mesi dal voto, prima firma una legge elettorale e poi, dopo alcune settimane, dichiara serafico che è una «porcata», senza che nessuno ne invochi l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, né è normale quello (il medesimo, ahimè) in cui un Ministro, se non autorevole, perlomeno autorizzato, non contento di aver appena partorito la legge sulle droghe più inutile e perniciosa che mente umana potesse immaginare, insulta pesantemente le decisioni di un altro stato europeo, l’Olanda, taccia di nazista una normativa che permette, a chi è in condizione di intendere e di volere ed è affetto da malattie terminali, di decidere di porre fine alla sua vita e per far questo, con eroico dispregio della verità e del ridicolo, blatera a proposito di una supposta «vergognosa campagna a favore di un mondo dove ci sarebbe posto soltanto per le persone perfette», senza che nessuno sia in grado di suggerirgli che l’eutanasia con le robe che immagina lui non c’entra niente, anzi a difenderlo ci si mette persino il Presidente della Camera. Ed è evidente che a nessun Premier normale di nessun paese normale verrebbe mai in mente di piombare in un’assemblea di industriali, dar loro urlando dei comunisti scansafatiche, per poi abbandonare saltellando il palco, accompagnato dalla sua claque. E non c’è un’anima buona che sia capace di spiegargli che non è che tutti sono diventati comunisti, ma che è lui a non essere più nemmeno di destra.
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