A Carlo e Haidi, con affetto infinitinissimo
È ormai passato un lustro eppure mi sembra ieri
che correvo stringendo limoni
tra Brignole e la Foce, tra colpi secchi e fumi neri,
tra elicotteri e blindati, manganelli e fasci mascherati
da black blok, tra Tolemaide e Alimonda, senza neanche
una fionda, fuggendo a perdifiato, come un perseguitato,
mentre le grida combattevano gli idranti, mentre i gas
tossivano pianti polmonari, mentre il vostro mondo
di celerini e commissari si vendicava dei nostri sogni,
mentre i nostri sogni diventavano, vostro malgrado,
i vostri stessi bisogni e voi ci chiudevate l’ultima via di
fuga, mentre dalla jeep usciva la pistola, spargeva terrore,
poi quel ragazzo che per proteggerci ha afferrato l’estintore.