E’ bello rivedere Claudio Scajola proprio in concomitanza con il quinto anniversario dei fatti di Genova. E’ bello e rassicurante sapere che chi da Ministro dell’Interno dichiarò di aver dato l’ordine di sparare, se necessario, ora sia stato, all’unanimità, chiamato a dirigere il COPACO, Comitato parlamentare per il controllo dei servizi segreti, proprio adesso che abbiamo scoperto che alcuni dei nostri 007 facevano come secondo lavoro i rapitori per conto CIA. Scajola sì che saprà garantire la legalità senza rinunciare alla sicurezza e al necessario tatto nei confronti degli USA. Lo ha già dimostrato durante il G8. Lui ha dichiarato che le decisioni in materia di Servizi devono essere condivise da tutti e vien da dire proprio come quelle che qualcuno prese allora, da Piazza Alimonda alla Diaz, molto più condivise di quanto non si creda, visto che ancora di Commissione parlamentare d’inchiesta non se ne parla. Non a caso gioisce il leghista Calderoli, che è uno che di legalità se ne intende: «credo che sia la persona giusta al posto giusto e, soprattutto, al momento giusto. Invio al neo presidente Scajola i miei auguri di buon lavoro: lo faccia come lui lo sa fare, fino in fondo e a 360 gradi, perchè c’è qualcosa nell’aria che ‘puzza’…» Forse si riferiva alla svastiche comparse a Roma in Ghetto. Nel frattempo, però, ha pensato bene di creare un nuovo incidente diplomatico per rasserenare l’aria, facendo farneticanti dichiarazioni sulla squadra di calcio francese, zeppa a suo dire di «negri, islamici, comunisti». Un’uscita di pessimo gusto, come la nomina di Scajola.
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