Chi si fosse domandato le ragioni del pressing riservato dalla Destra alle critiche di D’Alema al comportamento americano in Somalia ora ha la risposta che cercava: se per essere antiamericani basta essere critici con gli USA quando, in spregio di qualsiasi regola internazionale, bombardano stati terzi facendo centinaia di vittime, figuriamoci cosa si diventa se si prova ad opporsi all’installazione di una nuova base di guerra utile alla stolta politica estera di Bush. Ergo: profilo basso. Prodi, con miopia politica rara, dice sì alla Ederle II. Come se a Nord Est non avesse già cattiva stampa, regala a Vicenza, invece di strade, cultura, o spazi sociali, una bella base USA, ad appena due chilometri dalla città, sloggiando i campi di rugby (in Veneto!) e sostituendoli con una pista di decollo pronta per i jet che intervenivano, intervengono e sempre più interverranno in Medio Oriente e nel Mediterraneo. E’ poi stupefacente come tutti quelli che hanno preso questa infelice decisione, dal Sindaco al Presidente del Consiglio, cerchino di scaricare su altri le colpe: è compito del Governo, dice uno, aveva già deciso il Berlusca, ribatte l’altro, quasi che un Ente locale non potesse far sentire la sua voce a Roma (magari con un referendum), o un premier non potesse cambiare le decisioni del suo predecessore. Cacciari non fa di meglio: pur contrario all’ampliamento, getta a Prodi un salvagente: «può darsi che gli accordi con gli USA fossero tali da non rendere reversibile la decisione ». La cosa non ci consola. Fosse così ci sarebbe davvero da essere preoccupati.
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