Per una volta tanto un Ministro della Repubblica mi stupisce in positivo. Mi riferisco a Fioroni, titolare della Pubblica Istruzione. Probabilmente è ancora presto per giudicare, ma certamente le sue decisioni sull’esame di maturità sono sacrosante e danno di nuovo ossigeno alla Scuola pubblica italiana e alla dignità dei suoi insegnanti e dei suoi studenti. Mi riferisco in particolare alle due norme che prevedono che non si potrà accedere all’esame senza aver sanato tutti i debiti formativi e che gli allievi provenienti dalle scuole private dovranno di nuovo sostenere un esame preliminare per accedere alla maturità. Il sistema di crediti e debiti formativi che sostituiva gli esami di riparazione, aveva messo in moto un meccanismo perverso grazie al quale uno studente poteva decidere di non studiare una o più materie, certo del fatto che questo non gli avrebbe comportato altro danno che la perdita di qualche punto alla maturità. Bastava non puntare al massimo, ed ecco che si poteva essere diplomati senza sapere un acca di matematica, o di storia, o di qualsiasi altra materia. Le commissioni composte da tutti docenti interni e l’abolizione del pre-esame avevano regalato alle scuole private la possibilità di trasformarsi in diplomifici: chi ha la possibilità di permettersi ricche rette di iscrizione poteva esser certo che un diploma alla fine l’avrebbe avuto, indipendentemente dalla sua preparazione. E questo, sino a che in Italia il titolo di studio avrà valore legale, era un vero e proprio scandalo che solo la Moratti poteva avere la faccia tosta di sostenere.
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