Di blog in Internet ce ne sono ormai milioni, e varie decine di migliaia sono italiani. Ce ne sono di ottimi e di pessimi, di intelligenti e di inutili, come sempre accade alle umane iniziative, sia pur cibernetiche. Se qui ne segnalo uno, Satisfiction (http://satisfiction.blog.kataweb.it), gestito dal giornalista e critico letterario Gian Paolo Serino è perché ha una sua filosofia tutta particolare: il suo autore recensisce dei libri e li consiglia ai suoi lettori, ma se costoro, comprato il testo, si sentono delusi, o ingannati, insomma vittime di un’operazione di ‘marketting’ letterario, Serino si impegna a rimborsar loro la pecunia spesa. «Se la critica di Satisfiction vi convince a comprare il libro, ma dopo averlo letto riterrete che l’entusiasmo di Satisfiction ha deluso le vostre aspettative, lasciate un commento che spieghi perché il libro che Satisfiction vi aveva segnalato non era veramente imperdibile e assolutamente da leggere: Satisfiction vi rimborserà il prezzo di copertina del libro stesso». Con i giudizi critici di Serino a volte mi trovo d’accordo, a volte no, e magari l’iniziativa potrà sembrare provocatoria, ma certo è un modo radicale e coraggioso di assumersi delle responsabilità e non solo virtuali, in un’Italia in cui quasi nessuno lo fa più. Pensate un po’ se, a voler seguire il suo esempio, i contratti a tanti mega-manager li facessero alla maniera di Satisfiction: altro che liquidazioni principesche dopo aver dissanguato le aziende… Dovrebbero iniziare a fare gli impiegati, per ripagare in natura la collettività dei danni arrecati.
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