Un’antologia della produzione poetica di Lello Voce ci consente di leggere la parabola creativa di questo autore così singolare nel panorama della nuova poesia italiana. Nato a Napoli nel 1957, da tempo trapiantato a Treviso dove vive e insegna, Voce è stato tra i fondatori della rivista “Baldus” e una delle anime del Gruppo ’93, un’esperienza collettiva che, trent’anni dopo, si riallacciava allo sperimentalismo neoavanguardistico del celeberrimo Gruppo 63. Senza, tuttavia, alcuna sudditanza psicologica o complesso di inferiorità.
Il percorso offerto al lettore si compie a ritroso, con una selezione dalle principali raccolte dell’autore. Ricostruendo l’ordine cronologico: (Musa!) (1991), I segni i suoni le cose (1995), Farfalle da Combattimento (1999), Fast Blood (2002). Poi i testi inediti: Piccola cucina cannibale e Il canto di Efesto, composti in questi ultimi anni.
Gusto per la provocazione, sperimentazione linguistica e stilistica spinta all’eccesso, ma anche indignazione civile, politica, umana, si coniugano nel lavoro di Lello Voce. Un lavoro in cui conta il testo scritto, ma conta anche – altrettanto – il momento performativo (è stato lui, tra l’altro, ad aver introdotto in Italia i poetry slam, le gare di poesia ‘dal vivo’). Alla parola si accompagnano il corpo, il gesto, la voce, al di là di quella che può essere la tradizionale lettura individuale e silenziosa.
Il volume è accompagnato da un dadv (digital audio digital video), un supporto innovativo che unisce in un solo oggetto un cd audio e un dvd, ed è arricchito da altri materiali: un’introduzione di Gabriele Frasca, un intervento in versi di Wu Ming 1, una postfazione di Marianna Marrucci e un saggio di Stefano La Via, un musicologo che, con gli strumenti della sua disciplina, tenta un’interessante analisi musicologica della poesia di Voce.