Poet, writer and performer.He is one of the European pioneers of spoken word and ‘spoken music’ and introduced poetry slam…
Bio

« …rabbia, disperazione politica e sociale, erotismo, sinistra guapperia, con una forza indiscutibile. (…) Questa poesia ascoltata mi ha affascinato»(Franco Fortini, l’Unità)
«.. una non comune sapienza tecnica»(Franco Brevini, Panorama)
«Le sue poesie hanno (…) un ritmo e un respiro che trascina e appassiona. Hanno fiato, sangue, antenne, polmoni. Hanno terra sotto i piedi e ali per volare»(Stefania Scateni, l’Unità)
« …potrebbe essere definito il Bono Vox della poesia italiana»(Roberto Barbolini, Panorama)
« … siamo condannati a rappare all’infinito / ad allungare il brodo / a fare anelli di fumo / i più bravi li fanno durare a lungo / come chi ha scritto questo libro ad esempio»
(Jovanotti, nota a Farfalle da Combattimento, Bompiani ed.)
«Lello Voce è uno di quei poeti politici che dichiara un dissenso. Lo dichiara nel suono, nelle parole, come si susseguono e accavallano, nella eruttiva e logicissima composizione delle sue poesie. Un dissenso Globale. Almeno quanto la Globalizzazione. (…) Ma è difficile capire quanto sia determinante la sua voglia di dire per cambiare e quanto la sua voglia di cambiare per dire nella lingua dirompente, indisciplinata, consequenziale, torrida, a-sintattica e chiarissima nella quale compone le sue poesie»(Mario Gamba, il manifesto)
«Lello Voce è il migliore poeta che oggi c’è in Italia. (…) Con le sue grandi canzoni ci tuffa nel nuovo orizzonte di una poesia che immediatamente si fa canto, ritmo che insorge e si espande, che parla attraverso mille bocche cantando ferite e speranze delle nostre vite e del nostro tempo»(Nanni Balestrini, Prefazione a Farfalle da Combattimento, Bompiani ed.)
«Il grande freddo continua. Ma è un freddo che sa emozionare ancora. Come nella forte denuncia sociale di Lello Voce»(Aldo Nove, Rolling Stones)
« (…)Quel senso di vaga, impalpabile insoddisfazione che provoca spesso l’hip hop negli ascoltatori più esigenti, qui, nel disco di Voce, si precisa immediatamente: un poeta, ecco cosa mancava. (…). Sembra che Voce abbia dovuto spingersi così indietro – nell’antica figura del poeta cantore, di un Orfeo che declama e ammalia – per potersi spingere così avanti, anni luce oltre la fredda perizia dei rapper, per poter incidere il ritmo della sua scrittura insieme a quello di una tromba, di una viola, di un sax soprano, fondendoli in un genere artistico che intrattiene, dà godimento e fa pensare» (Mauro Covacich, Il Corriere della sera)
«Ebbene – Lello non si limita a fare il generatore di onde marine – mischia forme letterarie colte al pop – al vortice delle idee rabbiose – taglia e incolla in freestyle – si cimenta negli intercalari ossessivi dell’hip hop – usa i break – gli scratch jazzati – i campionamenti – i Poetry Slam – costruisce scenografie di immagini avvolgenti – opera dell’amico videoartista Giacomo Verde – tira pugni schiaffi mosse di karatè – nelle sue performance multimediali… (…).Un lavoro da ascoltare a bordo di una tavola da surf immaginaria – la vostra stanza si trasformerà nel famoso break di Kuta Beach a Bali… »(Marco Philopat, Rumore)
«Questo rap ha parole che pesano, ti prendono, ti obbligano a pensare. Questo rap non è fatto per riempire di niente i buchi della vita, è fatto per collegare sentimenti e cervelli. Poesia, se vogliamo chiamarla così. Ma ci sembra meno del dovuto: neanche per sbaglio ci sono parole tipo: alba cielo uccellini rugiada. Trovate invece nebbia feccia pericolo sangue. Allora: voce di uno sconfitto, Voce? No: brace, guizzo di fiamma, «qualcosa che brucia», direbbe Gianfranco Bettini. Che s’alza e si sopisce, che s’allarga nel chiarore certo di una denuncia distesa, larga, totale, planetaria. Da meditare sulla propria pelle.»(Paolo Coltro, Il Mattino, La Nuova, La Tribuna)